Long quote. - Cosa ti piace dell'amore? Perché credi nell'amore?
Ragazzi ci pensate mai a quanto è bello aver a fianco una persona che ti dia tutto quello che cerchi? Una persona che sconfigga tutte le tue paure, insicurezze e ti faccia sentire a tuo agio. Insomma, persone che cambiano il nostro mondo e lo trasformano in qualcosa di estremamente unico. L'amore è bello perché è puro, sincero e pieno d'emozioni. Ci pensate mai, a quanto è bello vederlo\a che ti porta la colazione a letto la mattina? E' bello unirsi tra le lenzuola sudate e sentire le pelli che si incollano, è meraviglioso quando si è legati da un silenzio, abbracciati stretti stretti.
Godersi il silenzio, tenersi le mani, guardarsi negli occhi e non aver bisogno di altro.
L'amore è quella strana situazione che non riesci a definire. Ti fa stare su per aria, ti rende bello, allegro, insomma il mondo è più bello. Tutto ciò che ci circonda è più bello ai nostri occhi.
Astoria Penelope Greengrass
"Saranno i passi brevi che ti faranno compiere lunghe distanze.
Non avere fretta, passo dopo passo arriverai ovunque".
Altair e il suo senso per la lealtà, per fare la cosa giusta.
Da sempre aveva adorato questa sua qualità, questo suo essere sempre e comunque puro, distante da quel mondo sporco che avevano conosciuto sin dalle fasce; ora non era più sicura di amare quella sua dote, Merlino, era un modo in più per vederlo lontano da lei.
- Hogwarts non è casa mia. Nemmeno Greengrass Manor lo è. Per me casa è quel luogo in cui io possa essere libera di essere me stessa, e Hogwarts non lo è da un po'. - la piccola Astoria, che tanto più piccola non era, aveva visto il mondo per ciò che era. Osservò il suo braccio sinistro, limpido, non ancora intatto e ringraziò i più grandi maghi della storia per questo.
- Liz... Liz se la caverà. E' intelligente e scaltra. - ed era davvero così: quella strega, se solo avesse voluto, avrebbe potuto scegliere la più totale indipendenza senza aver bisogno di pressioni da un lato o dall'altro. Eppure era lì, schierata con loro, gli uomini dalle maschere chiare e gli abiti neri, ma non era sicura che fosse su quel fronte per la "giusta causa".
- E anche tu lo sei, Altair. Perché rimanere qui? - concluse lei, una semplice domanda, con una voce calma e pacata, lievemente intaccata dal terrore di quei grossi occhi rossi e viscidi appartenenti al Signore Oscuro. Allungò una mano e afferrò con decisione quella del suo amico, del suo pezzo di cuore, e la strinse, come ad infondergli sostegno, coraggio, ma forse era ciò di cui lei stessa aveva più bisogno. I suoi occhi cerulei andarono ad indugiare su quella brutta cicatrice che andava a dividergli il volto. - Ora però non andare a fare il galletto con la Parkinson vantandoti delle tue ferite di guerra. - minimizzava Astoria, cercava di fare del sarcasmo, un mezzo sorriso che di felice non aveva niente, se non un certo retrogusto agrodolce che ormai aveva imparato a gestire nel suo animo tempestoso.