Alternative Magic  { the  world of Hogwarts

Color cremisi

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view post Posted on 2/2/2016, 14:32     +1   -1
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C'è chi dice che i folli sono i migliori. Io dico che i pazzi invece sono i peggiori e per mia fortuna io ne faccio parte!
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Antonin Dolohov

50 anni,Mangiamorte

Londra, la pioggia, il cielo cupo e la speranza in un giorno di sole infranta allo scoccare di ogni ora. La pioggia veloce e rada scivola lungo i comignoli delle case, bagna le curve fredde dei muri delle case, e scivola a terra dove si pone a formare ampie pozzanghere.
La lunga notte di pioggia si colora di cremisi a Nocturn Alley. Le pozze diventano laghi di sangue e le gocce pesanti dai tetti sembrano lacrime vampiriche di sangue impregnato di dolore.
Una chiazza rossa al centro delle strade di Nocturn, in mezzo al grigiore di Londra, quel colore, quel colore simile alle più belle rose rosse, marchiava il passaggio di un demone della morte.
Alla larga si tenevano i passanti da quella zona, dopo aver udito per tutta la notte le urla di dolore provenienti dal civico 21. Le finestre barrate, la porta spalancata e in perpetuo movimento sbattendo su se stessa più volte.
Salendo le scale avevano cigolato, ma senza rivelare mai la presenza di un intruso, alla fine erano case vecchie, l'orecchio si abituava agli scricchiolii e ai passi dei topi, e proprio per questa abitudine i maghi non vennero messi sull'allerta dai diversi rumori fra le mura di casa.
Era entrato così Antonin Dolohov, silenzioso e con gli occhi già il marchio della morte. Il suo compito era chiaro, ma abbastanza aperto da lasciargli uno spiraglio di divertimento, nel decidere la modalità di morte delle sue vittime.
Quando scoccò l'una di notte, le urla si innalzarono dai letti delle vittime e senza far caso a uomini, donne e bambini, Antonin portò il silenzio nel civico 21, in una piovosa notte di Londra.
Una serata che tutti avrebbero ricordato, ma nessuno ne avrebbe mai parlato facendola cadere nel peggior dimenticatoio possibile, quello della paura.
Il sorriso compiaciuto, invece, dell'artefice sfoggiava la follia di un cresciuto malato, un bambino problematico sfociato in un adulto carnefice di omicidi cruenti.
Impeccabile nella sua pulizia, la casa imbiancata di sangue, ma i suoi abiti puliti come appena usciti dal negozio. Pochi passi, quei gradini scricchiolanti e la porta spalancata verso il freddo vento del primo mattino.
La pioggia era cessata ma le gocce ancora scivolavano lungo le grate e si andavano a depositare a terra lasciando il ricordo di una lunga notte di pioggia.
Nessun mantello, nessun nascondiglio, non serviva nascondere il proprio viso quando eri Antonin Dolohov. Non c'era maschera che potesse nascondere il sadismo dei suoi occhi e della crudeltà della sua voce.
Uscito dalla porte, accecato dalla luce del primo mattino, dava il buongiorno al mondo magico, con le anime di quattro traditori sulla coscienza, e una grande voglia di fare colazione.
Non c'era contro senso peggiore di Antonin Dolohov, la crudeltà nel corpo di un uomo a cui non importava neanche di portar morte, quello era solo uno sport.


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view post Posted on 2/2/2016, 21:54     +1   -1
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Narcissa Malfoy

“All’aria aperta vidi i tuoi occhi così trasparenti che mi parve di poter vederci dentro sino all’anima. Trasparente eri tutta, anche la tua pelle, persino il rosso delle tue labbra e tutto sorrideva, sorrideva a me.”.


L'ultima cosa che rammentava era di aver salutato quella ragazza. Non rammentava il suo nome. Ricordava il suo viso delicato e quello stile strano di portare i capelli, i giovani avevano una strana concezione dello stile - senza ombra di dubbio. Narcissa rammentava il momento in cui si era accorta di essere seguita, era una strega attenta e sveglia, non mancò di notare quei due quei due uomini non troppo distanti da lei che non conosceva neanche il significato della paura.. . stava semplicemente cercando un posto sicuro per smaterializzarsi ma non fu abbastanza rapida ne efficace, fu colpita alle spalle da almeno due maledizioni, perchè così solo avrebbero potuto sopraffare la bionda . Doveva essere stata incosciente molto a lungo considerando che quando riaprì gli occhi era di nuovo giorno( la luce ebbe su di lei un effetto particolarmente fastidioso),faticò a tenerli aperti nonostante si trovassero nel più lugubre dei vicoli scuri, il più putrido degli anfratti la luce risultò comunque troppo forte, i suoi vestiti erano fradici, così come i capelli e il suo corpo, dolorante le sembrò di essere stata investita da un ippogrifo!. Non conobbe l'entità della sua ferita fino a quando portandosi una mano alla tempia non sentì l'inconfondibile consistenza del sangue che non mancava di sentir anche in bocca. Rimase accasciata in quel vicolo, la bacchetta era gettata a pochi metri da lei ma non aveva nient'altro: la borsa era sparita così come gli altri costosissimi gioielli che indossava - certamente non era stato un auror a seguirla!.


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view post Posted on 2/2/2016, 23:34     +1   -1
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Antonin Dolohov

50 anni,Mangiamorte

Una piacevole sensazione di appagamento, pari quasi alla sensazione che un uomo prova dopo l'orgasmo. Uccidere era come fare sesso, se non meglio spesso e volentieri. La pace silenziosa dettata da un senso di terrore che strisciava per i vicoli, simile ad una peste rendeva il passaggio di Dolohov tranquillo e nella più tranquilla quiete. Il rumore era ticchettante dei passi, le scarpe pesanti, militari, rimbombavano come piccoli tamburi che richiamavano all'ascolto i maghi nelle vicinanze.
Tremate o maghi all'udito di questi passi, sicuri e pesanti fra i ciottoli delle vie, tremate alla figura che sovrasta l'ombra e supera l'altezza delle vostre porte, perchè non vi è mai saputo quale di queste sarà la prossima, non vi è mai saputo quale porta varcherà il demone della morte Antonin Dolohov.
Quel soprannome gli era sempre piaciuto, demone della morte, lo faceva sentire importante più di quanto già non fosse. Forse non era il braccio destro, non avrebbe mai strappato quella posizione a Bellatrix Lestrange, ma poteva vantarsi di essere il braccio sinistro per lo meno.
Il braccio sinistro del signore oscuro, colui che nella notte o nel giorno si aggirava a fare il lavoro sporco, uccidere senza pietà coloro che si opponevano al suo signore.
Se c'era una cosa che poteva esser accertata da tutti era la follia gemella negli occhi dei due servi più vicini al signore oscuro.
Questo si era andato ad amplificare da quando Malfoy Manor era diventata la sede delle sedute dei mangiamorte, o meglio dei maggiori esponenti.
Il signore oscuro nel suo trono con alla sua destra Bellatrix e alla sua sinistra Antonin. Lo sguardo di perpetua sfida e follia bruciava come il calore del sole negli occhi dei due maghi, ed ogni affronto non aveva perdono al loro cospetto.
Anche li la morte era un desiderio ambito da Dolohov, come un bambino che attende la mattina di natale per scoprire se i suoi desideri si sono compiuti, Dolohov si accingeva a tornare al Manor dei malfoy in attesa di un uomo incarico.
Era con questi pensieri, con l'ardente desiderio di un nuovo compito, un nuovo massacro, che il passo del mago si sveltiva fino a scontrarsi con un rumore diverso da quello udito fino a quel momento.
Non c'era più solo il passo pesante dei propri piedi ma si era aggiunto un fastidioso rumore di legno sulla strada ciottolata. Lo sguardo si piegò per scrutare il terreno in cerca di quell'intruso nel suo percorso e rimase alquanto colpito dalla vista di una donna non propriamente adatta al contesto e della sua bacchetta a terra a pochi metri di distanza.
Non vi fu alcun gesto eroico da parte del mago, nessuna corsa in soccorso della malcapitata ma era bastato comprendere chi era per fermare la sua marcia verso il dovere.
Narcissa Black in Malfoy, che ci fa a terra come un gattino bagnato ? Lucinda ha deciso di mettervi nello scatolone degli oggetti smarriti?
Il poco senso compiuto delle parole di Antonin poteva far comprendere molto della mente contorta che risiedeva nel suo cranio. Troppi crucio inflitti dal padre, o troppi giochi di tortura fatti in gioventù per poter avere un neurone al giusto posto. Se non fosse stato folle com'era forse non sarebbe stato un così eccellente sicario.
Mai detto mamma e papà che andare in giro per vie poco raccomandate non è adatto ad una signorina del suo calibro. Papà Black non ne sarebbe affatto felice
Il sorriso sadico di chi conosce la realtà era stampato sul suo volto. Antonin conosceva molto bene la famiglia Black, non per niente era stato assiduo frequentatore della sorella maggiore di Narcissa Malfoy, non per niente erano i due occhi del signore oscuro.
Con un gesto quasi costretto si chinò a raccogliere la bacchetta e in attesa che la donna si alzasse, di sue forze, rimase li ad osservare la scena, sforandosi di fare un misero incantesimo per rendere gli abiti della donna più decenti e asciutti.

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view post Posted on 3/2/2016, 00:43     +1   -1
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Narcissa Malfoy

“All’aria aperta vidi i tuoi occhi così trasparenti che mi parve di poter vederci dentro sino all’anima. Trasparente eri tutta, anche la tua pelle, persino il rosso delle tue labbra e tutto sorrideva, sorrideva a me.”.


Sciocca si era sentita ed effettivamente sciocca era stata. Intrepida nel camminare sola in quel quartiere poco raccomandabile, ma d'altronde di cosa doveva aver paura? Il fatto che si trovava seduta malamente in un vicolo sporco era la prova che qualcosa doveva temere anche lei . Non seppe se ringraziare Merlino per la presenza di Antonin oppure esserne allarmata. Non capì immediatamente la sua identità, tutt'altro e quasi trasalì fino a quando non cominciò a parlare con quel forte accento russo. Cominciò a blaterare cattiverie e la bionda chiuse gli occhi e fece un bel respiro." Non gli sei mai piaciuto...a mio padre intendo,sarà colpa di questa tua insensata ironia?Come dargli torto d'altronde . . " Cygnus Black, Cygnus Black vedeva Antonin esattamente per quello che era:un uomo folle e crudele e per quanto le idee del patriarca di casa Black fossero razziste e bigotte mai una volta si era spinto all'estremismo in cui loro erano entrati, Cygnus aveva disprezzato Antonin ma non era aveva visto abbastanza in là per capire Rodolphus e i Malfoy. Narcissa Black Malfoy si alzò in piedi anche se a fatica e barcollante, sembrava sul punto di rimettere l'anima ma si diede un contegno, si ritrovò sorpresa dell'aiuto che Antonin sembrava volerle dare.Si ritrovò con i suoi eleganti vestiti asciutti, certo doveva sembrare un disastro ma quanto meno non sembrava reduce da un tuffo." La mia bacchetta, perfavore!" per quanto la " forma" fosse perfetta, gentile, cordiale e da vera Lady la voce non lo era...bassa e pericolosa ma sopratutto assente. Era sempre stata la bella Black qual'ora Bellatrix fosse la pericolosa e Andromeda la reietta, adesso sembrava decisamente l'ombra dell'incantevole Narcissa.Aveva passato la notte sdraiata in un vicolo . . non era mai successo, mai!.


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view post Posted on 13/2/2016, 19:59     +1   -1
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Antonin Dolohov

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Bionda e tagliente che cos'è ? Una gattina bagnata. E no non era il titolo del porno che avevo visto pochi giorni prima ma era Narcissa Malfoy. Una felina bagnaticcia è atterrata da chissà quale mascalzone! Avevo sempre suddiviso le tre sorelle in .. La mia amata psicopatica ... La traditrice e la gatta morta... Lei era la gatta morta sposata con una bambolona con i capelli più biondi e lunghi di lei! Quello era ridicolo! Ma comunque era una black e casa sua era così comoda soprattutto per i sonnellini post omicidio per cui meglio tenerla buona quel tanto che bastava. Gentile e graffiante come al solito non mi rispose poi così bene, la mia presenza di certo non le era gradita. Però aveva ragione, io non ero mai piaciuto a suo padre io antonin Dolohov il ragazzino con L accento russo con un grave disguido mentale che osavo frequentare una delle sue bambine. Ma lei era diversa lei era come me folle e senza limiti e quel gusto del macabro nel gustare il sangue di un preda!
oh papino lui sì che era scorbutico ma almeno sappiamo da chi hai preso sorrisi e le ridiedi la bacchetta senza fare storie non ero lì per ricattarla o infastidirla ero lì per puro caso.
ma che ci fai qui passeggiando con Lucinda ? A no lei se ne sta richiusa a trangugiare la scorta di famiglia . Peccato era un ottima collezione di scotch e whisky non ero per niente gentile nei confronti di Lucius ma perché esserlo se era patetico ?


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view post Posted on 17/2/2016, 23:00     +1   -1
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Narcissa Malfoy

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Cissy si portò le mani al collo. Notando la totale assenza del suo prezioso filo di perle e lo stato dei suoi abiti e come se non bastasse alle dita non indossava alcun anello. Era stata derubata ed era già tanto, probabilmente, che ancora portava la bacchetta. " Mi piacerebbe sapere perchè tutto questo astio nei nostri confronti, quando frequentavi Bellatrix...ricordo che potevamo parlare come due esseri umani" C'erano molte cose a cui pensare, molte altre cose da fare ma Narcissa si fermò a domandare quella che probabilmente era la più inutile di tutte, perchè niente sarebbe cambiato, Antonin avrebbe odiato i Malfoy e lei avrebbe odiato Antonin, ma adesso, in quel vicolo scuro e che emanava odori poco piacevoli lei volle vederci chiaro.



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view post Posted on 19/2/2016, 11:07     +1   -1
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Antonin Dolohov

50 anni,Mangiamorte
Portavo rispetto alle tre sorelle Black una volta. Se non erro non mi permisi mai di offendervi... fino a quando portavate un nome rispettabile. Una è una schifosa traditrice che ha messo al mondo un aborto di figlia che ora ci viene conto e l'altra, cioè voi avete sposato uno dei più indegni serpeverde. Lucius è sempre stato un codardo, ha sempre usato il nome a sua difesa come chi si nasconde dietro un muro Alzai le spalle disinteressato del resto. Non ero stato io a darmi buone motivazioni per cambiare atteggiamento. Ma loro. Con le loro scelte e i loro matrimoni discutibili. Non che approvassi il matrimonio di Bellatrix, chiunque ci avesse conosciuti da giovani sapeva esattamente che relazione ci fosse fra me e lei, relazione che tutt'ora anche dopo il suo matrimonio ha perseverato nel buio.
Non è colpa tua se tuo marito si è ridotto com'è ora ... era tutta questione di tempo. le mani in tasca e lo sguardo chr dava un senso di normalità alla mia visione: rari attimi della mia vita nel quale la follia scivolava e lasciava un espressione quasi umana sul mio volto.



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