"Era una a cui non importava il potere dei tuoi demoni, sapeva renderli dolci come fossero angeli."
Charles Bukowski
Narcissa Malfoy
“All’aria aperta vidi i tuoi occhi così trasparenti che mi parve di poter vederci dentro sino all’anima. Trasparente eri tutta, anche la tua pelle, persino il rosso delle tue labbra e tutto sorrideva, sorrideva a me.”.
Cissy prese la mano del piccolo Altias tra le sue, improvvisamente sembrò una ragazzina, infinitamente gentile ed infinitamente serena, completamente differente a come si mostrava solo qualche minuto fa, dinanzi agli altri mangiamorte, dinanzi a Severus. I lunghi capelli biondi le adornavano il viso stanco donandole però quell'aria incantevole che sempre l'accompagnava, c'era chi ancora si domandava se Cissy aveva sangue Veela...balle ! il suo sangue era purissimo . " Tu sei un bambino davvero speciale, Altias. Tua mamma lo sa ...e lo sa anche Severus, perchè credi voglia portarti con te ad Hogwarts?" si sentiva abbandonato, lo capiva. Si sentiva abbandonato da sua madre che per quanto lo amasse tendeva a stargli lontano, non gli faceva mancare nulla a parte l'affetto materno e questo Narcissa non capiva, cos'altro aveva Elizabeth ?. "Perchè credi si sia avvicinato quando ci ha visto in compagnia di quell'uomo prima? " si poteva rivolgere a Dolohov solo in quel modo, quell'uomo !" Lui non è molto affettuoso ma questi sono i modi di Severus . . e si era realmente stupita nel vederlo interessato, talmente interessato da proporgli di seguirlo ad Hogwarts.
" Non sarai un bambino come tutti gli altri ma questo non vuol dire che tu non possa esserlo " voleva usare le parole giuste con lui, voleva dire qualcosa che non avrebbe detto a nessun altro in questa casa. " Tu puoi essere migliore, migliore di tutti questi uomini plagiati in questa casa, migliore di un uomo che ha passato 20 anni ad Azkaban, del mago che adesso sta parlando con tuo padre... abbi il coraggio e la forza di salvarti." sussurrò queste parole all'orecchio del piccolo Altias Geller, lasciando poi un bacio sulla sua guancia fresca per poi alzarsi.
Riusciva a vedere negli occhi del piccolo l'indecisione, era combattuto, stava riflettendo ma era troppo piccolo per fare un qualunque tipo di scelta drastica, sopratutto quella suggerita da Antonin Dolohov. " Io penso che dovresti parlare con la tua mamma, esporle i tuoi dubbi . . "